giovedì 13 novembre 2008

In città smaltire i rifiuti è un problema

Si sente parlare spesso di RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA PORTA A PORTA, di RECUPERO e RICICLAGGIO dei rifiuti, di RIDUZIONE del rifiuto (basti pensare al volume degli imballaggi oggi in circolazione) come possibili ed efficaci soluzioni al problema dello smaltimento dei rifiuti. Ancora aperto, invece, è il dibattito sui cosiddetti "termovalorizzatori" o, più propriamente, INCENERITORI. Ecco alcuni ragguagli sull'argomento riportati dagli alunni di 2G, dopo un lavoro di ricerca.

"Il problema dei rifiuti si è notevolmente aggravato, a causa del maggior utilizzo di prodotti e della maggior produzione di scarti di fabbrica. Tra le soluzioni alternative alle discariche si è pensato alle tecnologie di trattamento termico. Sono stati realizzati i cosiddetti termovalorizzatori che, in realtà, sono gli inceneritori in via di smantellamento in gran parte d'Europa. Oltre a questi sono stati aggiunti processi di pirolisi e di gassificazione. Sicuramente i termovalorizzatori permettono una notevole riduzione di materiali da conferire nelle discariche, ma con quali effetti sulla salute?
La presenza di questi impianti causa grande preoccupazione per le popolazioni residenti nei pressi di queste aree. Sono stati riscontrati disturbi sensitivi e generali gravi e invalidanti, causati dai fumi nocivi sprigionati dalla combustione dei rifiuti. In alcuni casi questi inceneritori avrebbero causato tumori polmonari.".
Cri e Sala, 2°G


"I termovalorizzatori sono chiamati anche inceneritori e hanno il compito di smaltire i rifiuti differenziati, producendo vapore ed energia elettrica. Ci sono diverse tipologie di inceneritori. L’inceneritore a griglia oltre ad avere una combustione primaria ne ha anche una secondaria per cui si genera una notevole turbolenza permettendo il mescolamento aria-combustione. L’inceneritore a forno rotativo è diviso in due camere di combustione. La prima è a forma di tubo cilindrico in cui le ceneri si accumulano all’estremità; nella seconda camera passano i gas che completano le reazioni di ossidamento. Nell’inceneritore a focolare multi-step i rifiuti vengono trasportati attraverso una fornace muovendo una dentatura meccanica. I rifiuti in entrata vengono trasportati da un’estremità mentre quelli in uscita da un’altra estremità.".
Ely e Na. 2G

"I termovalorizzatori sono impianti principalmente utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta temperatura (incenerimento), che dà come prodotto gas, ceneri e polveri sottili (nanoparticelle). Negli impianti più moderni il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore utilizzato, poi, per produrre energia elettrica o come vettore di calore, per esempio, per il teleriscaldamento. Questi impianti con tecnologie per il recupero vengono indicati con il nome di inceneritori con recupero energetico.".
REVERENDI WHAT’S, 2G

In Italia ancora non esiste un ciclo di smaltimento dei rifiuti "virtuoso", tale da poter garantire l'assoluta certezza che gli inceneritori non producano diossina. Tutto dipende dalla natura delle cosiddette "ecoballe" destinate all'incenerimento. Le ecoballe da incenerimento non dovrebbero, per esempio, contenere materie plastiche.

Ma cos'è esattamente la diossina?

Facciamo il punto con una ricerca effettuata da Sa di 2G:


"La diossina è un composto organico eterociclo. Le diossine, come classe di composti, sono sostanze cancerogene persistenti, facilmente accumulabili nella catena alimentare. Reazioni di ossidazione come quelle che avvengono negli inceneritori, nelle acciaierie di 2° funzione e in altri processi di combustione civile ed industriale, sono i principali produttori di diossine. Esistono anche diossine naturali, come il repellente prodotto dalla spugna di mare che è un composto bromurato.".


Altri alunni di 2G hanno approfondito il discorso sul legame termovalorizzatori-diossina, nel modo seguente:

"Un termovalorizzatore è un inceneritore di rifiuti che sfrutta il loro contenuto calorico per produrre elettricità e per questa caratteristica si differenzia dagli altri inceneritori. Questi sarebbero la soluzione per risolvere il problema delle discariche se solo non producessero una sostanza tossica: la diossina. La diossina è una sostanza ad alto valore tossico, inodore ed invisibile ad occhio nudo, che facilita il rischio di avere tumori. Inoltre si è scoperto che queste sostanze cancerogene possono provocare seri danni al fegato, al rene, all’apparato genitale(infertilità), al sistema nervoso, all’embrione e al feto provocando malformazioni congenite.
Nel 1971, nel Missouri, del materiale di un camion ricavato dalla sintesi dell’esaclorofene venne per errore smaltito provocando così la morte di una settantina di cavalli, molti uccelli e innumerevoli persone e bambini. Dopo pochi anni per motivi di sicurezza la cittadina fu evacuata. In Italia ricordiamo l'incidente di Seveso, provocato da un’industria chimica che aveva rilasciato una gran quantità di diossina nell’aria. Questo provocò la morte di diverse migliaia di animali e gravi conseguenze sulla popolazione, ancora oggi sottoposta a diversi studi.
Studi epidemiologici, anche recentissimi, evidenziano una correlazione tra patologie tumorali e l’esposizione a diossine derivanti da inceneritori e attività industriali.".

Seguono le riflessioni di Mat e Car, 2G:
"La gente ha inscenato varie proteste contro i termovalorizzatori vicino ai centri abitati.
PERCHE’ I CITTADINI NON VOGLIONO UN TERMOVALORIZZATORE nei pressi delle loro abitazioni?
-Un termovalorizzatore è di fatto un inceneritore che produce energia, ciò che non facevano quelli vecchi.
-Pur essendo meno inquinante dei vecchi inceneritori, il termovalorizzatore disperde comunque diossine che sono molto nocive per noi.
-Le diossine sono pericolose, anche se assimilate a poco a poco, in quanto si accumulano nell'organismo.
-La soluzione sarebbe quella di effettuare prudentemente la raccolta differenziata e riflettere sull'impatto che queste sostanze possono avere sulla salute.".


"In Italia e a Roma abbiamo diversi tipi di cassonetti per la raccolta differenziata.
Ma si fa la raccolta differenziata? I cassonetti più utilizzati sono quelli dei rifiuti organici e della carta, di meno quelli della plastica e del vetro. Il motivo per cui a Roma la gente non utilizza questi ultimi è perché si pensa che vetro e platica vengano smaltiti negli stessi camion. A Roma c'è un unico bidone per il vetro e per la plastica. Come si fa a separarli dopo averli triturati insieme? Poi i vari materiali pressati si possono recuperare?
Secondo una puntata di Report che abbiamo visto la cosa non pare possibile!
Noi abbiamo la più grande discarica, quella di Malagrotta, ma questa discarica è sicura per gli abitanti che abitano in quella zona? Secondo quanto riportato dall'inchiesta di Report no, non è affatto sicura, perché dai rifiuti esce un liquido, il percolato, che penetra nel terreno non perfettamente impermeabilizzato. Questo liquido, penetrando nel terreno, provoca gravi contaminazioni alle falde acquifere inquinandole e provocando danni anche alla salute degli abitanti della zona che adoperano quest'acqua. Tutto ciò per noi indica quanto gravemente arretrata sia la condizione dell’ITALIA riguardo allo smaltimento dei rifiuti.".
Ang. e Lor., 1G

"Lunedì scorso con la nostra professoressa abbiamo parlato della discarica di Malagrotta, che purtroppo è la più grande d’Europa. Sfortunatamente ci sono anche delle abitazioni intorno, le quali devono subire il cattivo odore dei rifiuti, l'inquinamento delle falde acquifere e l'alta concentrazione di polveri sottili, dovuta al passaggio dei camion della spazzatura. Il proprietario della discarica aveva assicurato, secondo la puntata di Report, che la discarica fosse stata, a suo tempo, impermeabilizzata dal terreno grazie ad uno strato d’argilla. Pare, però, che il percolato sia penetrato nel terreno, inquinando le falde acquifere del posto. Secondo alcune voci, il 31 dicembre Malagrotta dovrebbe chiudere per problemi con il gassificatore*. Il fatto che chiudano la discarica non è una cosa positiva, perché ciò significa che l’immondizia verrebbe distribuita in altre discariche già sovraccariche. Noi pensiamo che invece di chiuderla dovrebbero migliorarla, impermeabilizzarla, ampliarla e renderla sicura.
*Gassificatore: impianto usato per convertire i materiali organici in gas.". 1G


"IL PROBLEMA DEI RIFIUTI
Nei paesi sviluppati la produzione dei rifiuti continua a crescere. Il problema dell’accumulo e dello smaltimento dei rifiuti deve essere risolto, per proteggere e salvaguardare la nostra salute e dell’ambiente in cui viviamo. I rifiuti vengono suddivisi in:
- Rifiuti solidi urbani: carta, vetro, plastica…
- Rifiuti speciali: oli di auto, residui chimici, fanghi di depurazione…
- Rifiuti tossici: antiparassitari, acidi corrosivi…
Gli obiettivi per la difesa dell’ambiente sono due:
- Diminuire la produzione dei rifiuti, riducendo gli imballaggi e le confezioni.
- Riciclare i rifiuti attraverso la raccolta differenziata.
La raccolta differenziata si effettua suddividendo i rifiuti in quattro frazioni:
- Frazione umida: comprende gli scarti biodegradabili
- Frazione secca riciclabile: comprende rifiuti che si possono riciclare
- Frazione secca non riciclabile: comprende tutti i rifiuti che non si possono riciclare
- Frazione pericolosa: comprende tutti i rifiuti tossici per la salute
La raccolta differenziata consente un risparmio energetico
Lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili avviene tramite gli inceneritori o le discariche:
La discarica è in genere costruita da una fossa scavata nel suolo. Il riciclaggio dei prodotti può essere sfruttato come fonte energetica. Anche la scelta del luogo tiene conto di vari fattori; il terreno deve essere argilloso e impermeabile, deve trovarsi lontano da fiumi o centri urbani.
Gli inceneritori sono forni che bruciano a circa 800°. Il problema è che emettono diossina.".
Giu ed Angy, 2G

Nessun commento: